Quattro Corpi, o i Doni degli Dei

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l'Ecclesia: il Tetrarca, i Vescovi e i Sacerdoti (Custodi della Fede, Paladini e Sacerdoti della Tetrade). Storia del Dominio di Vesta e di Valleterna



Quattro Corpi, o i Doni degli Dei

“Tutto ciò che siamo e ciò che ci circonda giunge dalla Tetrade, e in essa ritorna. La vita stessa è un dono che i Quattro hanno concesso agli uomini, e con essa la morte. Non stupitevi di queste mie parole figli miei, poiché un uomo virtuoso sa che la morte è un dono molto prezioso. Quando la Tetrade creò il mondo, Sidereo originò gli infiniti spazi celesti, e li illuminò della sua divina luce, e creò il Sole per illuminare il giorno, e la Luna per illuminare la notte. Ma poiché il buio è di Aeterna e anch’esso è necessario, Sidereo il Perfettissimo creò le nubi che potessero a volte nascondere il Sole, e rese la Luna un astro alterno, che muta la sua forma fino a scomparire, affinché esista la completa oscurità. Canuto diede origine alla terra, alle montagne, e a tutte le materie inerti, Laetitia irrorò il Creato con le acque, e nacquero i mari, i fiumi, ed i laghi. Aeterna restò invece silente, perché nel disegno della Tetrade grande e terribile era il suo compito, ed esso non era ancora giunto.

Il mondo non era però popolato da alcuna creatura vivente, così Canuto e Laetitia si unirono per generare la vita, così dall’acqua e dalla terra nacquero piante, animali ed infine uomini, che dell’acqua e dei frutti della terra si sarebbero nutriti. Eppure queste creature erano incomplete, poiché avevano ricevuto un corpo materiale da Canuto, la carne che è forza, ed un corpo eterico da Laetitia, il sangue che è passione; ma non possedevano alcun dono di Aeterna né di Sidereo. Sidereo non concesse ancora loro alcun dono, poiché nel suo disegno gli esseri viventi avrebbero dovuto scoprire il significato del suo dono da soli.

Ma la vita non aveva mai fine, e senza di essa le creature non potevano comprenderne il valore. Aeterna fece allora dono agli esseri viventi della morte, e creò in essi il corpo spirituale, lo spirito che oscuro avrebbe albergato in loro, corrompendone la carne, istillando in loro la paura, e portandoli lentamente ad una fine.

Quando questa fosse giunta, ogni dono sarebbe stato restituito, la carne sarebbe tornata alla terra, il sangue alle acque, e lo spirito si sarebbe ricongiunto ad Aeterna, che è signora dell’oscurità. Ma Laetitia, che alla Signora Silente è naturalmente contrapposta, voleva preservare la vita dalla morte, e per far sì che ogni creatura potesse generarne delle altre, concesse parte della suo potere agli esseri viventi e creò l’amore e l’attrazione, e rese fertile ogni cosa vivente affinché fosse spinta ad unirsi come Ella e Canuto avevano fatto per ricreare nuova vita, che sempre si contrapponesse alla morte.

Sidereo aveva concesso alle creature di sviluppare la ragione, che era pallido riflesso del divino pensiero, ma non aveva fatto loro un dono che essi potessero rendergli alla morte ricongiungendosi a Lui. Il dono di Sidereo è infatti il più sfuggente e difficile, ed è un dono che bisogna raggiungere, e conquistare.

Il Dono di Sidereo è la Virtù, che gli Uomini devono comprendere e fare propria durante tutto il corso della propria vita. Solo tramite la Virtù si può ottenere il Dono di Sidereo: il corpo celestiale, che gli uomini virtuosi conquistano vivendo secondo i Principi della Tetrade e tramite il quale possono congiungersi a Sidereo. Ogni uomo che viva secondo Virtù ascenderà al Perfettissimo, ed il suo corpo celestiale dimorerà presso di lui nella gloria per l’eternità, fungendo da esempio per i suoi figli ed i figli dei suoi figli, e per ogni altro uomo a venire. I corpi celestiali sono parte della Luce di Sidereo, e nella notte rischiarano il buio, ed imperituri vengono ricordati. Ecco, figli miei, come nascono le stelle, e perché un uomo virtuoso rimane sempre nella memoria delle genti.”

“La Genesi del mondo”, dalle Predicazioni del Profeta Castamante

Il Corpo Materiale, il Corpo Eterico, il Corpo Spirituale, il Corpo Celestiale. L’uomo nasce con i primi tre, ma a differenza delle altre creature può creare dentro di sé la scintilla del Corpo Celestiale, l’anima. Ogni uomo nasce senza anima, ma può conquistarla tramite la Via Virtuosa, secondo i precetti della Tetrade, o può rinunciarvi, guidando la propria vita verso l’empietà (sommo grado di peccato), che è rifiuto della Virtù.

Il Corpo Materiale è legato a Canuto, rappresenta la carne, ciò di cui un uomo è propriamente composto, è legato alla terra e muore con l’uomo, tornando a Canuto e alla terra. Il corpo materiale deve sempre essere tenuto in esercizio, poiché esso è fatto per lavorare e cedendo alle lusinghe di Laetitia o ai dolori di Aeterna questo si indebolisce e muore.

Il Corpo Eterico è legato a Laetitia, rappresenta il sangue, ciò che scorre in un uomo, gli istinti, le passioni, i sentimenti. È legato all’acqua e si disperde alla morte dell’uomo. Quando il sangue si eccita, e “dà alla testa”, significa che la ragione di Sidèreo è offuscata dalla pulsioni, o dai desideri e che si sta perdendo la rettitudine della Via Virtuosa, compiendo degli eccessi in Laetitia.

Il Corpo Spirituale è legato ad Aeterna, rappresenta lo spirito, la morte dell’uomo, i suoi timori, le sue paure, il suo elemento è il fuoco, che distrugge e logora. È destinato a sopravvivere all’uomo quando egli muore, ma ne ospiterà l’essenza solo se costui non avrà sviluppato il suo Corpo Celestiale, l’anima. In tal caso lo spirito non sarà dissimile al corpo materiale, tornerà privo d’identità e di dolore nel regno degli spiriti, di cui Aeterna è custode. Il Corpo Spirituale, quando il corpo materiale cui è legato muore, rimane per un certo tempo nel mondo dei viventi prima di essere convocato da Aeterna nell’Oltretomba, ed è sempre foriero di sventura, di terrore, di morte, di distruzione, poiché questa è la sua natura così come la natura di un corpo materiale è quella di corrompersi in terra e di nutrire i viventi. Per questo i sacerdoti hanno il potere (e il dovere) di allontanarlo dal mondo dei viventi. Se alla morte di un uomo questi non avrà sviluppato il corpo celestiale cioè l’anima, la sua essenza rimarrà legata al suo spirito, e resterà in eterno nel regno degli spiriti in cui solo paura e dolore lo aspettano.

Il Corpo Celestiale è l’anima immortale e gloriosa, la meta a cui ogni uomo virtuoso tende durante il corso della propria vita, esso si conquista agendo sempre secondo Virtù ed è legato a Sidèreo, presso il quale il corpo celestiale dimora in eterno. Secondo i miti legati alla Tetrade i corpi celestiali sono le stelle fisse nel cielo, le più luminose delle quali sono i Devoti.